Non credo di essere stata forgiata in chissà quale sacro fuoco.
Non sono una paladina della giustizia, e sicuramente non sfoggio sempre un bel carattere. Conosco i miei limiti, i miei pregi e quegli angoli che possono essere smussati, pertanto cerco di far si che le persone intorno a me non debbano essere “costrette” ad accettarmi, bensì siano contente di stare in mia compagnia. Non dico che mi riesce sempre questo sforzo, ma il più delle volte ritengo di aver concluso con successo la missione.
Quello che però oltre ogni altra cosa e situazione non riesco a tollerare, perché si tratta di tolleranza, è il menefreghismo, la superficialità con cui certi individui agiscono. A volte per volontà o necessità si fa parte di un gruppo, e questo serve anche a mantenere un contatto con la realtà, ad evitare di perdere la percezione, che ci siamo solo noi, con i nostri desideri i nostri bisogni. Risultare empatici non è cosa per tutti, e mi sta bene. Non pretendiamo di possedere qualità che sfuggono ai molti, ma se devo scontrarmi e tacere, perché non è opportuno sottolineare che al mondo ci sono gli stronzi, allora penso che farò ancora più selezione.
La vita non è sempre sacrificio, soprattutto la propria vita sociale, perciò sono dell’avviso che il motto “fa ciò che desideri” sia quello più indicato. Ma oggi stabilisco di cambiare chiave di lettura della suddetta massima, e smetterla di usarla esclusivamente a beneficio di altri, che ripetutamente sottolineano che non gli interessa “creare armonia”. Questo è un consiglio che il mio papà mi da sempre, in ogni ambiente dove mi trovo, cercare di creare armonia, perché è soltanto in questa condizione che noi “vibriamo al meglio”.
Bene, dopo questa attenta riflessione sull’universo e il mio microcosmo, farò in modo di vibrare solo sulla frequenza positiva, e chiunque e sottolineo chiunque proverà a porsi come disturbo di questa, verrà semplicemente lasciato da parte. Nelle ultime 48 h ho sentito discorsi relativi ai cambiamenti che apportiamo nelle frequentazioni, con gli anni smettiamo di voler essere circondati da troppi individui, e io mi sento totalmente concorde con questo pensiero. E per quanto spesso uno possa pensare che siano le incompatibilità di carattere a fare la differenza; la realtà è che semplicemente non ci apriamo agli altri. Quindi anche se iniziato con un pò di sana aggressività, mi soffermo a pensare che alla fine siamo sempre in grado di scegliere. Perciò la mia scelta è “pochi ma buoni”.
Fatta questa scelta, perchè mai dovrei sentirmi ancora poco tollerante? Non si smette mai di imparare, neanche quando ci sentiamo navigati nell’esperienza. Pertanto concludo con un sorriso e torno serena.