Oroscopo del giorno: le più belle poesie!
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Cari pigiamini buongiorno! Oggi dovrei parlarvi in rime e versi dato che secondo alcuni è la Giornata Mondiale della Poesia. Che lo sia o non lo sia, io do ascolto alla mia pigiamina Beatrice che mi consiglia questo come tema!
Con la luna nel poeticissimo e lunare segno del cancro vediamo che poesia vi rappresenta, in quali versi e rime vi ritrovare secondo l’oroscopo del giorno!
Partiamo dal capricorno che con la luna torta oggi si sente felice come leopardi di a silvia
La vergine spietata se ne frega se si sente dire come da shakespere “all’arte dell’occhio manca la miglior grazia: ritrae cio che vede ma non consoce il cuore” (sonetto 24)
L’ariete punta tutto sul futuro ed è convinto che “i piu belli dei nostri giorni non li abbiamo ancora vissuti” come dice hikmet
I pesci hanno oggi grazie alla luna una saggezza gandhiana e dicono “scopri l’amore e fallo conoscere al mondo”
I gemelli sono da domande esistenziali e sentono sulla loro pelle quello che dice Dickinson che “è una curiosa creatura il passato” … Meglio guardare avanti
Lo scorpione non ha voglia di pensare quindi lancia peovocazioni “un amore felice. Ma è necessario?” Dalla poesia di szymborska
Il sagittario saggio parla d’amore come neruda ” se saprai starmi vicino e potremo essere diversi allora sarà amore”. Altro al sagittario noj interessa
Il leone è vorace come alda merini che dice “più tardi sarà troppo tardi la nostra vita è ora baciami!”
Il toro segue l’istinto e l’intuito in questo giorni e passionale come baldelaire si abbandona e dice ” sulla scia del tuo odore vado verso climi affascinanti”
L’acquario in questi giorni si abbandona all’impressione che forse “tutto sommato la felicità è una piccola cosa” come dice Trilussa
La bilancia con anche la luna storta oggi si sente dolcemente insicura e come la mia poetessa preferita, vivian lamarque dice “per essere felice senza disturbare al suo numero leggermente sbagliato devo telefonare”
Infine proprio il cancro con la luna nel segno ma Venere arrabbiata è malinconico e ricorda come montale “ho sceso dandoti il braccio almeno un milione di scale”