Per quanto riguarda la mitologia legata a Plutone ho voluto esagerare e ve ne metto ben due! Contenti?
Il primo mito su Plutone ha a che fare con il subconscio (o inconscio che dir si voglia) ed è questo:
vi ricordate di Ercole che ha dovuto compiere 12 fatiche immense per riconquistare la sua stabilità emotiva, la sua pace interiore, per perdonarsi insomma di una serie di cose poco carine che aveva compiuto? Ecco, una delle 12 fatiche di Ercole era la lotta contro l’Idra: un mostro a nove teste che ricrescono ogni volta che vengono tagliate. Per farla breve, l’idra (che è anche molto intelligente) è il nostro inconscio che se ne sta appunto nelle profondità del nostro io al buio ma è velenosissima e potentissima. Di norma la si eviterebbe a meno che tu non sia Eracle che ha fatto una cazzata colossale e adesso deve fare un percorso iniziatico per ritrovare la pace col suo io profondo.
Insomma Ercole vince solo quando per prima cosa sprofonda nel terreno fangoso nel quale si trova l’Idra e cioè non è che l’inconscio lo si guardi dall’alto e lo si aspetti all’uscita dell’autostrada ma siamo noi a dover entrare con tutte e due le zampe nelle profondità oscure e anche paurose, dimenticate e sotterrate de ìl ostro inconscio dove, insieme all’Idra si annidano paure, traumi, dolori.
Poi, sempre Ercole, per vincere sull’Idra inconscio deve portare alla luce le sue teste, cioè le paure e i traumi. Portati alla luce (della coscienza, era chiaro) allora l’Idra perde la sua forza e Ercole la uccide.
Anzi, per dirla tutta, l’ultima delle teste dell’Idra è una pietra preziosa. Un regalo che questo inconscio ora libero ci fa.
E vissero tutti felici e contenti, ca va sans dire.
Esageriamo: se vi ricordate anche del mito di Proserpina (ma ve lo spiego per bene tra poche righe), Plutone è salito nel mondo dei vivi per rapire la sua sposa, senza troppi corteggiamenti. Questo ci fa capire come sia un pianeta violento ma silenzioso, trasgressivo. Quindi Plutone senza paracadute o rete di salvataggio ci fa scendere nella parte più profonda di noi mettendola a nudo, in discussione, spogliandola di tutto quello che ci siamo raccontati per far cicatrizzare le ferite e riaprendole, queste ferite. Qui non pensiate che Plutone sia uno stronzo perché è davvero ciò che vi riporta alla luce, alla vita, alla felicità ma per farlo in questo caso dovete nel vero senso della parola passare tra le fiamme dell’inferno. Più tenete gli occhi aperti per vedere davvero chi siete e cosa desiderate e prima ne uscirete. Come quando siete sott’acqua al mare e anche se gli occhi bruciano voi aprite gli occhi per vedere i pesci colorati. E’ così. Plutone brucia.
Il mito di Proserpina (appunto).
Plutone, col suo fedele Cerbero, tocca il fondo della Terra, la parte più oscura, sconosciuta e diciamo che in quella parte non è proprio vestito da sera ma sia lui sia il cagnolone sono lerci come un giocatore di rugby quando piove. Plutone quando vuole l’amore agisce in modo istintivo e traditore: vede Proserpina e se la prende portandola addirittura in un universo diverso dal suo. Poi, dato che la madre di Proserpina che era Cerere cioè la dea delle messi, si incazza parecchio decide di rendere sterile la terra. Insomma niente più frutta, verdura, primavera e beach party. Un eterno inverno che nemmeno Elsa di Frozen. Quindi Giove, che era un diplomatico, fa scendere a patti Cerere e Plutone e fa sì che Proserpina passi 6 mesi all’anno negli inferi (quando infatti è inverno) e 6 mesi sulla Terra quando rifiorisce la primavera. Questo ribadisce il concetto della doppia faccia di Plutone ovvero il fatto che nella morte c’è già inclusa l’dea della resurrezione proprio come nell’inverno è già prevista la primavera successiva. Certo, nel frattempo fa freddo.
Tutto chiaro? La mitologia aiuta a capire, dalla psicanalisi a Barbault!