Ci sono dei periodi di mezzo, di transizione, che solo i grandi geni sanno rendere passaggi imprescindibili.
Così accadde negli anni 50 quando l’unicita’ dell’opera pittorica stava perdendo forza e la ripetizione infinita della fotografia non era ancora considerata del tutto arte. In quell’intermezzo orfano di definizioni, Andy Warhol uso’ la serigrafia, quindi la ripetizione seriale, per fare arte. E divenne uno dei padri della pop art.
ma oso’ di piu’: se il piacere artistico apriva le porte a tutte le classi sociali diventando democratico e fruibile a tutti, allora anche i suoi soggetti dovevano diventare comuni. Le zuppe Campbell’s e la coca cola diventavano soggetti di questa strana forma d’arte che fu immediatamente amica a tutti e allo stesso tempo icone come Marilyn e Mao venivano detronizzati e colorati, ripetuti all’infinito come il marchio della bevanda con le bollicine. Messi sullo scaffale del supermercato. E comperati. Come le zuppe e le lattine di pelati. Evviva il boom economico!
L’arte era sempre di più nell’idea: non nel soggetto e non nelle capacita’ tecniche dell’artista ma nel suo occhio e nella sua testa.
Che dire? Ci vuole una gran faccia tosta ma per fortuna qualcuno l’ha fatto. Così l’unicita’ non e’ più un valore assoluto e l’arte e’ di tutti. Se fosse nato una sessantina d’anni dopo Andy Wharol farebbe il designer dell’ikea e riempirebbe tutte le case di tutto il mondo di Billy!
ANDY WARHOL al secolo ANDREW WARHOLA JR nacque a PITTSBURGH il 6 Agosto 1928 sotto l’eccentrico segno del Leone!