Del mio viaggio a New York già sapete qualcosa e ora ci aggiungo un pezzettino, perché com’è, come non è, c’è sempre un aneddoto che ho voglia di condividere! L’ultimo giorno di quella pluricitata vacanza l’ho trascorso al MoMa. L’ultimo giorno al Museo, ho storto un po’ il naso sull’organizzazione perché, lì per lì, avrei preferito una bella passeggiata in giro per la città, come ultimo ricordo.
Dettagli stupidi però, tipo la neve in primavera e l’assenza di lunghe code all’ingresso mi rendono felice ancora prima di entrare. Il museo è spettacolare, tutto color panna con un giardino in mezzo, luminosissimo e arredato con opere d’arte colorate (bella scoperta direte voi, ma chi le ha viste sa cosa intendo :P), rumorose e spesso emormi. Mi piace quando sono così grandi perché le osservi e perdi consistenza, sentendoti una’astro-lillipuziana in gita scolastica. Be’ insomma, le mie amiche le perdo subito, ognuna attratta da un’opera diversa, ci sparpagliamo. Io mi fermo davanti a un quadro, mi vedo, sono lì, ritratta da Pablo Picasso, intensa e bellissima. Il quadro è piazzato sulla parete di fronte alle scale, non puoi non vederlo, puoi solo scegliere di ignorarlo. Io non riesco a smettere di osservarlo, ad un certo punto ho anche pensato di rubarlo, ma Julia e Sabrina non si sarebbero mai prestate a fare occhi di gatto per me!
Be’, che voi ci crediate o no, sono io la musa del maestro, sono io la ragazza che si guarda allo specchio!
PICASSO È NATO IN SPAGNA IL 25 OTTOBRE 1881 SOTTO L’INTENSITA’ DEL SEGNO DELLO SCORPIONE
