La prima volta che ho sentito pronunciare il suo nome è stato ne “La Tata”. Eppure alcune delle più celebri canzoni tratte dai suoi musical, le avevo sentite già, solo che mi sfuggiva qualcosa. Andrew, che nella sitcom, veniva menzionato come colui che non si era lasciato scappare CATS, me lo sono sempre immaginato come un becero rimba, un po’ alla Rubinstein (senza offesa per il direttore). Invece scopro che questo impresario teatrale, alla fine è tutt’altro che becero e noioso. Sposato 3 volte, ha pensato bene di farsi nominare Cavaliere dalla cara Betty d’Inghilterra, e successivamente Pari del medesimo stato. Che fosse nato sotto una buona stella, lo si poteva già capire, con una famiglia come la sua! Quello che apprezzo di questo sir inglese, è la capacità di attualizzare storie disparate e portarle alle masse. Beh alla masse, per andare a vedere un suo musical fai prima a moltiplicare pani e pesci, ma ne vale certamente la pena.
Epici i testi delle sue canzoni, per quanto alle orecchie di molti non appaiano altro che sdolcinate rime. In fondo sotto la doccia nessuna di noi ha resistito e si è cimentata con quella che è una delle mie arie preferite:
“Memory, all alone in the moonlight
I can smile at the old days
I was beautiful then
I remember the time I knew what happiness was
Let the memory live again …”
SIR ANDREW LLOYD WEBBER, E’ NATO IL 22 MARZO 1948, SOTTO IL SEGNO DELL’ARIETE