Natale non è natale se:
- Non si mangia il panettone eliminando i canditi
- Non si addobba tutta la casa di luci colorate come se dovessimo mandare un messaggio agli alieni
- Non si salutano tutti gli amici la settimana prima del 24 come se partissimo per il polo e invece li rivedremo dal 3 gennaio
- Non si passa il pomeriggio di Natale a guardare “le 12 fatiche di Asterix” sulla tv nazionale condividendo una coperta da divano in 5
- Non si fanno tutti i regali all’ultima ora dopo aver detto “quest’anno niente per nessuno,eh?!”
Ma soprattutto, Natale non è Natale se non si è passata qualche sera prima a rileggere il Canto di Natale di Charles Dickens… oppure almeno a rivederne la versione a cartone animato della Disney.
Una storia che potremmo rileggere centinaia di volte e che alla fine sempre ci fa ripromettere di essere piu buoni, di telefonare alla nonna, di ritagliare del tempo per chi amiamo. Sono cose banali ma nulla conta più dell’amare ed essere amati.
La prima edizione del “Canto di Natale” di Charles Dickens uscì a cura della casa editrice Chapman & Hall il 17 dicembre 1843 sotto il filosofico segno del Sagittario