Il 10 dicembre 1936 Edoardo VIII abdicava al trono di Inghilterra e di tutto il Regno Unito per amore di Wallis Simpson, sotto il sognante segno del Sagittario.
Ma sì, lo so che la storia la conoscete già. C’è un principe, bellissimo, che incontra una borghesuccia un po’ arrivista e sciacquetta che a guardarla non sa né de mi né de ti, ma si veste elegante perché è ricca. O meglio, suo marito è ricco, perché la signora in questione è già sposata. Due volte. Il principe attende al trono più prestigioso del mondo, ma rifiuta per amore di lei. Sembra una storia da film, e infatti film sull’argomento ne sono stati girati, non ultimo l’attesissimo W.E. di Madonna, che racconta la storia in chiave zuccherosa. A dire la verità però, qui di zuccheroso c’è ben poco. 79 anni dopo l’abdicazione, tutte le versioni che sottolineano la rigidità dell’etichetta di corte e la noncuranza per i sentimenti personali appaiono un po’ superate e melense. Pare infatti che la coppia intrattenesse relazioni poco edificanti con il Terzo Reich e che addirittura si pianificasse una reinstaurazione del re rinunciatario in caso di vittoria della Germania. Non a caso Edoardo, opportunamente controllato dalle intelligence britannica e statunitense, fu ad un certo punto inviato come governatore alle Bahamas, dove sarebbe stato lontano dagli intrighi politici e avrebbe evitato di infangare il proprio nome, con conseguente nuovo scandalo per la corona inglese. Poi va bè, si sa, gli Alleati vincono e Giorgio VI, fratello di Edoardo, rimane saldo sul trono, mentre alleva la gloriosa futura regina che tutti conosciamo Elisabetta II.
E non ditemi che questa storia è meno appassionante della versione in cui il re bello e buono rinuncia alla corona per amore della sua bella. Almeno qui c’è il lieto fine, in cui i buoni e democratici trionfano sui cattivi e nazzisti e vissero tutti felici e contenti per generazioni, sudditi di una regina che indossa estrosi cappellini.
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