Chiunque avesse il coraggio, ma soprattutto la ragione per proferire le seguenti parole, sa di essere destinato alla memoria collettiva: « Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del Padreterno. Io non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me… che farete da soli? »
Ed infatti ancora oggi appena qualcuno lo cita, involontariamente tutti fanno un inchino immaginario a questo grande attore.
Attore, regista, sceneggiatore, scrittore, Vittorio Gassman vanta nel suo cv un insieme di personaggi che ha segnato il cinema italiano. Non solo la sua presenza scenica è rimasta imbattibile, la stessa voce lo ha reso doppiatore di tutta eccellenza. Per i più giovani, sicuramente ricorderete la splendida voce di Mufasa nel commovente Re Leone. Come può un uomo, soltanto con la voce, rendere un personaggio così’ fiero e maestoso? Beh questo è il segreto che avremmo dovuto chiedere a lui.
Confesso di non aver visto molti suoi film, ma ne conosco il successo, alcuni fra questi L’armata Brancaleone, I soliti Ignoti, Il Sorpasso, I Mostri e Profumo di Donna. Avendo visto il remake con Al Pacino – altro mostro sacro vivente del cinema – non saprei dire chi dei due abbia recitato meglio, ma ho la sensazione che il remake non abbia subissato l’originale.
Di Vittorio Gassman si è parlato anche in merito alla sua depressione, il suo essere bipolare che per anni ha accompagnato questo leggendario attore, attraverso un calvario, fatto di luci della ribalta e zone d’ombra. Di momenti vissuti al massimo, e altri dove la disperazione e la solitudine potevano essere le sue uniche compagne. Penso alla sua famiglia, e ai suoi amici più cari, quanto debba essere stato difficile stare accanto ad un uomo così grande, ma anche così fragile,che in un momento poteva diventare il peggiore nemico di se stesso.
Se mi permettete preferisco elogiare questo grande maestro, che non solo ha lasciato un testamento culturale vastissimo, ma ha anche contribuito a rendere il teatro italiano, palcoscenico del vero talento.
Tornando ad essere la mia versione più ludica, a Vittorio se fosse ancora in vita, direi un profondo grazie, per aver messo al mondo suo figlio Alessandro. Non so se eguaglierà il padre in talento, ma a bellezza l’ha ampiamente superato.
VITTORIO GASSMAN E’ NATO A GENOVA IL 1° SETTEMBRE SOTTO IL SENSIBILE SEGNO DELLA VERGINE