Come lo zen rivela il lato spirituale di Saturno: un viaggio tra disciplina e meditazione

Eureka: al monastero zen ho capito un po’ di più del pianeta Saturno!

Faccio subito un outing astrologico: nonostante studi le simbologie legate ai pianeti e ai segni zodiacali da quasi vent’anni, a volte ho ancora l’impressione di non aver afferrato tutto. È una miscela di frustrazione e illuminazione! Penso che questo accada anche a chi si dedica allo studio delle religioni, della filosofia e della psiche. Quindi, direi che sono in ottima compagnia! 

Anche quest’anno ho deciso di dedicare l’unica settimana delle mie vacanze estive allo zen. Insieme a 40 sconosciuti, mi sono ritirata in un bellissimo monastero buddista sui monti di Berceto. Tra sessioni di yoga, Tai Chi e meditazione zazen, abbiamo seguito le lezioni del maestro Tetsugen e di filosofi, teologi e monaci. La meraviglia però è che, oltre alle lezioni verbali, mi porto a casa una comprensione più profonda del pianeta Saturno, come un piccolo tesoro degno di un Hobbit. 

 Lo zen minimalista e la rivelazione di Saturno

Il buddhismo zen, a differenza del buddhismo tibetano (quello dei monaci vestiti di arancione), è minimalista, rigoroso ed essenziale. Il maestro Tetsugen ci ha provocati affermando che lo zen non ha nulla da insegnare, eppure sono stati scritti centinaia di libri su questo argomento. Questo è forse il primo grande paradosso dello zen: esprime una condizione di ineffabilità a cui è difficile rassegnarsi. Nel monastero zen, il silenzio, la postura dignitosa e il rispetto reciproco nei gesti sono fondamentali. Per esempio, a tavola si mangia in silenzio e si serve sempre per prima la persona di fronte a noi. Durante la meditazione zazen, la postura è essenziale. Nel Tai Chi e nello yoga, la lentezza e il controllo assoluto dei movimenti e del respiro sono centrali. Qui i ruoli sono intercambiabili: chi oggi è maestro, domani sarà aiutante e viceversa. 

Saturno nello zen: rigore, lentezza e silenzio

Mi sono resa conto che questi valori così forti nel contesto spirituale del monastero non rappresentano tanto il pianeta Nettuno, che spesso associamo al mistico, quanto Saturno, che tendiamo a temere o a ridurre a un simbolo di materialismo freddo. Ma, sorprendentemente, Saturno è il pianeta legato al silenzio, alla postura perfetta e alla lentezza del controllo strategico. Il Capricorno, governato da Saturno, è il segno zodiacale associato alla spina dorsale e allo scheletro, elementi che ritroviamo nella dignità della postura zen. Quindi, questo Saturno, che spesso percepiamo come severo e arido, in un contesto spirituale come quello zen diventa il mezzo privilegiato per connettere il sé con se stesso e con gli altri. Saturno, con il suo rigore e controllo, diventa una via di ascesi spirituale. 

Saturno e il lavoro nel monastero zen

Un altro aspetto che lega Saturno allo zen è il concetto di lavoro. I monasteri zen, da secoli, hanno costruito la loro indipendenza e autosufficienza attraverso il lavoro quotidiano, distaccandosi dalle donazioni caritatevoli. Il lavoro manuale, durante il quale si può anche meditare, diventa una pratica di costruzione della propria libertà e della propria struttura interiore ed esteriore, concetti strettamente legati a Saturno. 

Saturno e il rigore del monastero zen

Nel monastero zen, il rigore e il rispetto verso il maestro e i monaci più anziani sono centrali. Ad esempio, durante i pasti, questo rispetto è tangibile e affascinante, una manifestazione diretta dell’energia saturnina.

In conclusione, possiamo partire da uno stile di vita improntato sui valori di Saturno per giungere, in pochi passi, a un’ascesi mistica e spirituale. Per me è stato un nuovo punto di vista! 

Love, 

Ginny

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