Dopo aver scritto di Samhain e di Yule in articoli precedenti arriviamo ora a parlare di Ostara. Facente parte degli 8 Sabbat, momenti cardine nel corso dell’anno che segnano dei passaggi nel continuo ciclo delle stagioni, Ostara (l’equinozio di primavera) è l’inizio, la semina. Nella cultura neopagana rappresentava il momento della celebrazione della semina e della nuova stagione delle colture.
Ostara: uno degli 8 sabbat che segna l’equinozio di primavera.
Momento in cui le ore di buio e di luce si equivalgono, Ostara era una celebrazione di origine germanica e prendeva il nome dalla dea Eostre, matrona della fertilità. Con le invasioni germaniche poi si diffuse in tutta Europa. La rigenerazione della terra veniva accolta con rituali propiziatori tra cui ad esempio l’accensione di un cero da parte delle sacerdotesse della dea Eostre, simboleggiante la fiamma eterna della vita e rituali ierogamici (riti sessuali in cui due o più persone rappresentavano la sacra unione tra un Dio e una Dea).
Con la diffusione del Cristianesimo poi questa festività venne assimilata alla Pasqua (che in tedesco si dice Osten), anche se cade sempre nel primo plenilunio successivo all’equinozio di primavera.
Cosa possiamo aspettarci quest’anno dal cielo dell’equinozio? Questo è il suo tema natale:
L’equinozio di primavera dà il via ad un nuovo anno astrologico: il Sole entra in Ariete, primo segno dello zodiaco, e questa volta lo fa accompagnato da un bello stellium (insieme di pianeti) in pesci in 7a casa: questo ci invita a porre la nostra attenzione verso gli altri e ad abbandonare il nostro ego, anche se questo è un pò difficile perché il sole sta in Ariete e fa un bel sestile con Plutone in Capricorno in 5a casa. L’invito di questo cielo è proprio quello di ascoltare maggiormente gli altri, di prendersene cura, di fare delle opere umanitarie (la 7a casa rappresenta anche l’etica, le opere di bene e la giustizia) e di fare queste cose con modalità pescine, quindi con sensibilità, empatia e compassione.
La Luna sta in Bilancia in 2a casa ed è quadrata a Plutone: la luna parla della nostra parte più emotiva, profonda, privata, animica; questa è una luna piuttosto tradizionale, rigida. Parla di un bisogno intimo di stabilità, protezione, di ritrovare una routine, di mantenere una comfort zone. Il timore di perdere un equilibrio raggiunto si scontra con il plutone in Capricorno, il potere, l’autorità: sicuramente il momento attuale è caratterizzato da una forte instabilità e imprevedibilità.
Inoltre veniamo da una luna piena nel segno della Vergine, due giorni fa, che è stata parecchio intensa e che ha portato alla luce l’opposizione tra i nostri sogni, i progetti, le illusioni da una parte e dall’altra la concretezza e la razionalità tipicamente verginee. Il bisogno intimo di discernere tra ciò che vale la pena portare avanti, ciò che è solido e radicato da una parte e ciò che è evanescente e puramente illusorio dall’altra.
Anche nel cielo di questo equinozio troviamo una componente verginea importante data dall’ascendente Vergine che ci dona un’apparenza di testa sulle spalle, precisione, razionalità, pragmaticità, capacità di problem solving. E comunica bene con Urano in Toro in 9a casa, che potrebbe riferirsi anche all’estero, alle politiche economiche (Urano in toro) interconnesse con l’estero (9a casa). Speriamo che questo sia di buon auspicio in previsione dei prossimi transiti importanti come la congiunzione di Giove e Nettuno in Pesci.
Per concludere, essendo l’equinozio un momento di rinascita ben vengano tutti i rituali per auspicare fertilità e prosperità sia materiale (due soldini in più non guastano mai) che spirituale. Siamo tutti su un cammino di crescita e di trasformazione e il cielo di questo equinozio ci invita a fare un passo avanti nell’evoluzione personale e globale ponendo un occhio di riguardo anche all’altro.
Auguro a tutti un buon equinozio di primavera!