Quanti sono i segni zodiacali? L’Ofiuco è il tredicesimo segno zodiacale?

In questo articolo proverò a rispondere ad un quesito che, almeno un paio di volte l’anno, manda in crisi tutti coloro che seguono l’astrologia:

Quanti sono i segni zodiacali?

Che cos’è l’Ofiuco?

Esiste davvero il tredicesimo segno zodiacale?


Breve guida scettica all’astrologia

 

L’astrologia è delle discipline quella che scettici e comunità scientifica criticano con maggior veemenza. Spesso, però, queste critiche si basano su errori concettuali piuttosto grossolani. In questo articolo proverò quindi a fare ordine riguardo alcune domande che vengono poste per confutare argomenti astrologici e confondere gli astrologi alle prime armi.

La comunità astrologica è abituata a trovarsi sotto accusa. Basti pensare alle critiche che i padri della chiesa mossero contro divinazione e astrologia, mentre dibattevano di concetti come il libero arbitrio e la distinzione fra bene e male. Ne sono prova i testi plutonico-saturnini di Sant’Agostino e le tesi sostenute da San Tommaso d’Aquino nella famosa Quaestio 115 del primo libro della Summa Theologiae.

Tuttavia la marginalizzazione dell’astrologia dalle discipline “nobili” diventò sempre più evidente con la rivoluzione scientifica e con l’illuminismo. La figura di astronomo/astrologo si scisse, proseguendo la sua strada su due binari divergenti. L’astronomia fedele al metodo scientifico e l’astrologia relegata tra le discipline esoteriche.

Ma l’astrologia è una scienza?

Karl Popper, teorizzatore del principio di falsificabilità negli anni Trenta del Novecento, espresse l’importanza del processo di confutabilità di una teoria scientifica. In altre parole, per Popper una teoria poteva chiamarsi scientifica solo se si prestava ad essere confutata attraverso esperimenti. Da qui proviene la distinzione tra fisica, metafisica (i cui postulati non possono essere falsificabili) e le pseudo scienze a cui viene ascritta anche l’astrologia per la sua impossibilità di confutazione.

Seguendo il ragionamento di Popper e i principi della scienza moderna, ad oggi non possiamo quindi definire l’astrologia una scienza. E forse non c’è nemmeno bisogno di battersi per tale riconoscimento, a meno che non si voglia affrontare lo studio astrologico unicamente attraverso i canoni induttivi/deduttivi del metodo scientifico. Cosa che sarebbe assai complessa per una disciplina che tratta l’uomo e il cosmo da un punto di vista astronomico, archetipico, psicologico e antropologico nello stesso momento. Il solo approccio deterministico non riuscirebbe a spiegare la complessità dell’astrologia. 

É soprattutto alla luce di tale complessità che è necessario porsi delle domande e adottare un atteggiamento scettico. I filosofi scettici, soprattutto quelli della corrente tarda come Enesidemo di Cnosso e Sesto Empirico, rifiutavano l’esistenza di un’unica possibile verità, asserendo che le verità sono molteplici e relative. Di questo atteggiamento quasi pessimista nei confronti del raggiungimento di una stabilità di certezze, ammiro particolarmente il pregio e il valore di escludere qualsiasi postulato a priori. L’ammissione umile che una teoria o una convinzione possa essere errata aiuta nel poterla osservare più oggettivamente, senza voler malleare la realtà per poter soddisfare una verità di cui siamo convinti senza riserve.

Quello che però succede all’astrologia in tempi moderni è bizzarro. L’astrologia, più che messa in dubbio con atteggiamento scettico e critico, è invece attaccata con grande rabbia e spirito distruttivo. Spesso chi si accanisce contro la comunità astrologica lo fa con violenza e resistenza al dialogo. Ma uno scontro senza ascolto reciproco è uno scontro destinato a non produrre nulla di positivo. Se nel confrontarsi non si è disposti a mettere in dubbio la propria verità, si corre il rischio di portare prove prive di fondamento, basate unicamente su visioni soggettive della realtà.

Mi sono interrogata molto su questa rabbia di chi resiste con forza al pensiero astrologico. Dopo aver letto svariate critiche all’astrologia, mi sono accorta che queste si basano il più delle volte su un’idea contorta e inesatta dell’astrologia. Critici e astrologi faticano a trovare un dialogo perché il più delle volte parlano di cose completamente diverse.

A questo proposito mi tornano a mente le parole della filastrocca I Tre Ragionieri di Gianni Rodari:

Tre ragionieri di Vallombrosa

ragionavano su una rosa.

Il primo disse: —Non è un ortaggio.

Disse il secondo:— Non è un formaggio.

—No, —disse il terzo,— non è un limone.

E tutti e tre avevano ragione

Senza condividere le stesse premesse e senza dibattere su un argomento comune, non è possibile intavolare uno scontro dialettico positivo e si rimane ognuno sulle proprie posizioni e convinzioni senza via d’uscita.

Qui di seguito presenterò le domande più comuni che vengono poste all’astrologia e cercherò di spiegare come ognuna di queste domande sia formulata su presupposti errati. Spero che le risposte siano utili per partire da una base solida di premesse, necessaria per avviare un confronto costruttivo.

I segni zodiacali sono 13? Sono stati trovati nuovi segni? E Ofiuco?

Questa è una delle obiezioni all’astrologia che tornano con maggior frequenza. Una domanda del genere spera di seminare il panico tra le persone curiose di astrologia che all’improvviso si trovano senza nemmeno la certezza di sapere il loro segno solare.

L’astrologia si basa sul calcolo della posizione dei pianeti sull’eclittica, e cioè la proiezione del piano dell’orbita terrestre. Su questa eclittica si muove apparentemente il sole completando il giro in circa 365 giorni e si intersecano le 13 costellazioni conosciute tra cui anche il misterioso Ofiuco, il portatore di serpente, tra Scorpione e Sagittario. Anche se le costellazioni hanno lo stesso nome dei segni zodiacali, questi si individuano dividendo il piano dell’eclittica in 12 parti uguali di 30 gradi ciascuno. Ogni fetta dell’eclittica prende il nome da un segno partendo dall’Ariete fino ad arrivare ai Pesci.

Le costellazioni sono sempre state utili per mappare il cielo e hanno contribuito affinché l’uomo individuasse l’eclittica a occhio nudo quando ancora le risorse per gli astronomi erano limitate (i Babilonesi avevano già calcolato matematicamente l’eclittica, chiamandola “via del Sole”), esse però non corrispondono esattamente alle posizioni dei segni zodiacali.

Va anche ricordato che individuare le costellazioni è simile al gioco di unire i puntini su un piano bidimensionale. Le stelle di una costellazione però, se proiettate in uno spazio tridimensionale possono essere lontanissime tra loro. Le costellazioni stesse, poi, hanno grandezze molto diverse – basti pensare che lo Scorpione occupa circa 20 gradi dell’eclittica mentre la Vergine quasi 60. 

Forse l’equivoco nasce dal fatto che i segni hanno mantenuto gli stessi nomi delle costellazioni, ma una volta compresa la distinzione allora è facile eliminare la confusione. Nessuno, nemmeno il CICAP, vi ruberà il segno zodiacale.

La precessione degli equinozi ha spostato i segni dello zodiaco?

La seconda critica che torna di frequente è relativa alla precessione degli equinozi, per cui ogni 2000 anni circa l’asse terrestre si trova spostato di 30 gradi. Nella nostra epoca, durante l’equinozio di primavera l’asse terrestre punta alla costellazione dei Pesci.  Però, sebbene l’asse terrestre sia orientata verso la costellazione dei Pesci, un nato alla fine di marzo è considerato del segno dell’Ariete.

Per lo stesso principio enunciato nella risposta precedente però, nell’Astrologia Tropicale il segno zodiacale non cambia al mutare della posizione dell’asse terrestre. Durante l’equinozio di primavera il Sole entra nella zona dell’eclittica compresa tra gli 0 e i 30 gradi, che corrisponde sempre all’Ariete. Una persona nata a fine marzo sarà sempre Ariete anche quando l’asse terrestre guarderà alla costellazione della Bilancia. (Ma noi a quel punto non ci saremo e lasceremo agli astrologi del futuro, fra 10000 anni, la responsabilità di spiegare la questione ai critici del futuro.)

L’astrologia si basa sul sistema geocentrico ed è stata teorizzata prima della rivoluzione copernicana. 

Questa critica si riferisce al fatto che la teoria astrologica si è sviluppata quando era diffusa la credenza che la Terra si trovasse al centro dell’universo. La rivoluzione copernicana ha poi ribaltato questa visione, postulando che è invece la Terra a muoversi attorno al Sole. Questa rivoluzione ha poi innsecato una serie di scoperte che hanno cambiato la cosmologia spostando la centralità del nostro universo dalla Terra al Sole, dal Sole alla nostra galassia, dalla Via Lattea a sistemi di galassie e così via, relegando la Terra a una posizione marginale nell’infinità di un universo in espansione.

Ciò nonostante, l’Astrologia non ha cambiato i suoi princìpi ma solo affinato i calcoli e le tecniche insieme all’avanzare tecnologico, perche l’astrologia si basa sull’osservazione dei movimenti dei corpi celesti e dei cicli planetari dal punto di vista del pianeta Terra. In un certo senso, l’astrologia che ci rappresenta è geocentrica.

E se fossimo su Marte?

Se fossimo su Marte dovremmo ricominciare da capo le osservazioni empiriche e la raccolta di dati per formulare un’astrologia marziana in grado di cogliere le corrispondenze tra il complesso marchingegno dei cicli planetari e gli individui su Marte. Ma questo non è compito nostro, semmai sarà compito degli astrologi di Elon Musk quando riusciranno a colonizzare il pianeta rosso. Good luck with that!

Le predizioni astrologiche sono così vaghe che potrebbero andare bene per tutti.

Questa è un’affermazione che può fare chi si è fermato a leggere solo l’inserto dell’ oroscopo sul quotidiano, o chi ha avuto un’esperienza negativa con un astrologo inesperto o poco raccomandabile.

La maggior parte di noi viene inizialmente a contatto con l’astrologia attraverso l’oroscopo sul quotidiano, il quale si basa solamente sull’analisi dei transiti dei pianeti veloci nei confronti del segno solare. Si rivolge a un pubblico troppo ampio per essere specifico, quindi l’unico modo per poter scrivere un oroscopo da quotidiano è individuare un elemento generale che può andare bene per un largo gruppo di individui che condividono lo stesso segno zodiacale. Ovviamente questo non è l’ambito in cui l’astrologia dà il suo massimo, mentre è piuttosto un esercizio di stile, una rubrica che dispensa piccoli consigli alla Baci Perugina, un trafiletto in grado di dare un momento di conforto nella giornata.

L’astrologia, nella lettura di un tema natale (che puoi calcolare gratuitamente a questo link), si basa invece su molteplici aspetti che caratterizzano ogni individuo nelle sue unicità e peculiarità. Quando si vanno ad analizzare caratteristiche di un tema natale e i relativi transiti, allora l’analisi diventa molto specifica e si individuano cicli e ricorrenze nella vita di una persona. L’astrologia è molto precisa quando va a lavorare sulla complessità del tema natale di un singolo o di un evento. 

Però non bisogna cadere nell’inganno di pensare che l’astrologia possa predire un evento in ogni suo dettaglio. L’astrologia non può predire con esattezza come si risolve un transito complesso o quando una persona morirà o troverà l’amore della vita. Quello che l’astrologia individua è una serie di tendenze e l’ambito in cui queste vanno ad agire.

Per esempio, nel caso di un transito particolarmente propizio al medio cielo, l’astrologo potrà senza dubbio affermare che ci saranno novità anche positive nell’ambito della carriera e della realizzazione personale. Se queste novità coincidano con una promozione o con un licenziamento che permette alla persona di dedicarsi a un nuovo lavoro che era quello dei suoi sogni, non ci è dato saperlo.

L’astrologia individua la potenza archetipica di un transito e il suo ambito di azione. Come il transito si manifesterà, invece, è qualcosa di personale e unico. Ma se anche la modalità di manifestazione di un transito cambia da individuo a individuo è sempre possibile tracciare la forza archetipica comune. 

Mi rendo conto che questo punto è forse il più complesso e sarebbe necessario scriverne un articolo a parte, ma volevo invitare a non soffermarsi sulla superficie di quello che pensiamo essere l’astrologia perchè c’è molto da comprendere sulla vera portata di questa disciplina.

Sarà poi compito della comunità astrologica dei prossimi anni affrontare lo studio dell’astrologia con pensiero critico e approccio accademico, per poter unificare le varie correnti astrologiche e per poterne presentare la validità del pensiero corredata da analisi e tesi puntuali, per spostare la reputazione dell’astrologia da superstizione a valida disciplina che studia la correlazione tra macro e micro cicli.

Spero in questo articolo di aver risposto ad alcuni dubbi ricorrenti sull’argomento astrologico e di aver chiarito l’inesattezza di alcune delle maggiori critiche all’astrologia. Ora che possiamo partire da premesse comuni possiamo intavolare un dialogo e un dibattito costruttivo. Se hai curiosità o domande che ti piacerebbe avanzare puoi scriverle nei commenti, così da poter rispondere in uno dei prossimi articoli. I miei colleghi del blog e io saremo felici di poter rispondere ai tuoi dubbi in un esercizio dialettico stimolante e necessario. 

E sei arrivat* fino alla fine di questo lungo articolo allora ti lascio con un affascinante video di musica direttamente dallo spazio, precisamente dal centro della nostra galassia.

Che Giove Assista chi condivide!

Lascia un commento