La disciplina astrologica e la conoscenza del nostro sistema solare sono intrinsecamente legate. Quando i padri dell’astrologia si erano interrogati su quali simbologie planetarie dare ad ognuno dei dodici segni dello zodiaco, essi non disponevano della tecnologia necessaria per vedere oltre i corpi celesti captabili dall’occhio umano. Immaginatevi quindi di concepire l’universo come loro, in uno spazio dove non c’era più nulla oltre gli anelli di Saturno. Se per la stella del nostro sistema solare e per la sua rifrazione notturna venivano assegnati unicamente ad un segno (il Leone per il Sole il e Cancro per la Luna) per tutti gli altri le case raddoppiavano: Mercurio era governatore dei Gemelli e della Vergine, Venere pianeta guida per Toro e Bilancia, Marte il signore di Ariete e Scorpione, Giove padrone di Sagittario e Pesci, e infine Saturno con sede doppia in Capricorno e Acquario.
Il pianeta di recente scoperta Eris è forse quello che Lisa Morpurgo identificava come X. Che cosa potrebbe portare all’astrologia contemporanea?
Per secoli la geometria astrologica è stata questa, in un disegno che per quanto consolidato, appariva perlopiù forzato e imperfetto. E veniva da chiedersi perché mai i pianeti non fossero dodici esattamente come i segni della zodiaco: mancava quella completezza di un disegno perfetto. Ma si dovette attendere ancora un po’ prima che le nuove scoperte andassero a mettere in discussione una teoria che pareva del tutto finita. E chi meglio poteva distruggere le certezze medioevali di Saturno, se non la scoperta del pianeta più ribelle di tutti? Siamo alla fine del diciottesimo secolo, e più precisamente nel marzo del 1781, quando viene scoperto Urano: la rottura della regola (l’età dei lumi), la rivolta del popolo (la Rivoluzione Francese sarebbe seguita di lì a qualche anno, nel 1789) e il progresso (siamo agli arbori della Rivoluzione Industriale).
Da quel momento ogni secolo ha visto la scoperta di un nuovo corpo celeste. Nel Settembre del 1846 si aggiunge Nettuno a colorare un periodo in cui l’idealismo ed il sogno prendono la forma delle teorie marxiste (contro la freddezza progressista e industriale di Urano, dell’unificazione di territori per la creazione di “nuovi stati” (la Germania e l’Italia) o l’espansione coloniale per creare “nuovi imperi”. Su questo basta pensare all’Impero Britannico sotto la regina Vittoria che si è esteso per un terzo della superficie terrestre emersa. Nel 1930, a concludere provvisoriamente il quadro, ecco saltar fuori Plutone: nasce la Psicoanalisi con Freud mentre in tutta Europa dilagano le dittature (estremismi di potere assoluto) con fascismo e nazismo, in un periodo che separa e unisce la devastazione di due guerre mondiali, nella più grande espressione degli istinti più violenti e primordiali che possano scaturire dall’essere umano.
In ambito astrologico la scoperta di questi tre pianeti non poteva avere le sue conseguenze, facendo luce su quanto prima era rimasto oscuro. È una vera rivoluzione: ad Urano viene dato l’Acquario come domicilio primario, a Nettuno i Pesci e a Plutone lo Scorpione. Con un totale di dieci corpi celesti (una stella, un satellite e otto pianeti), però, il disegno appariva e appare ancora oggi, del tutto incompleto. Nel 1979, quarant’anni dopo la scoperta di Plutone, l’astrologa Lisa Morpurgo espone le sue tesisu questa mancanza di perfezione nel celebre saggio “Il Convitato Di Pietra”, azzardando con sublime filosofia una teoria che letta alla luce dei giorni nostri, e delle recenti scoperte, assume un gusto indubbiamente profetico.
Lisa Morpurgo lo dice chiaro e tondo: mancano due pianeti all’appello, da lei chiamati provvisoriamente X e Y. Il primo, grande archetipo femminile, governerebbe il segno della Bilancia, mentre il secondo, ultimo anello di chiusura del sistema solare, governerebbe il segno della Vergine, andando così a restituire come unico domicilio primario Venere al Toro e Mercurio ai Gemelli. Ma chi poteva dire mai che ci fossero altri pianeti oltre a Plutone nel 1979? Le parole della Morpurgo sembravano vera e propria fantascienza, frutto solo di una necessità di equilibrio in una disciplina che, pur non essendo riconosciuta come vera e propria scienza a livello accademico, è irrimediabilmente legata proprio alle stesse scoperte scientifiche e astronomiche del sistema solare a cui fa riferimento. Andava da sé che qualsiasi nuovo corpo scoperto dopo Plutone avrebbe avuto come conseguenza una rimessa in discussione di tutto, magari completando quel meticoloso disegno celeste a cui Lisa Morpurgo ha fornito delle basi alle quali voltare le spalle sarebbe un vero e proprio sacrilegio.
Ora, venendo a quanto è occorso nella ricerca astronomica negli ultimi vent’anni, è lampante che presto la comunità astrologica dovrà venire a conti con tutto ciò che ha comportato e che sta scardinando la geometria del nostro sistema solare oltre Plutone alla luce delle nuove scoperte e di quelle che verranno. La Dea Della Discordia, Eris, ha fatto la sua comparsa ufficiale nel 2005, e proprio per rimanere fedele al proprio archetipo ha per prima cosa sconvolto la classificazione stessa di ciò che può essere considerato o meno un pianeta del sistema solare: pur essendo poco più grande di Plutone per dimensioni, con la sua scoperta lo stesso Plutone è stato detronizzato dallo status di pianeta a quello di pianeta nato, portando il signore della psiche e degli istinti primordiali al suo stesso livello. Guardando quanto è successo da un punto di vista archetipo è stato come se questo grande principio femminile si sia manifestato con veemenza ricordando all’altro principio maschile, Plutone, di essere per prima cosa un suo pari: detronizzandolo mettendo in discussione tutto! E questo già da sé ci fa capire quanto questo pianeta necessiti di essere inglobato nel sistema astrologico.
Eris, di cui vi parlerò in un prossimo articolo a Lei dedicato, ha aperto delle porte che sarà difficile chiudere nel breve periodo. È figlia di tempi complessi: siamo in un momento in cui la globalizzazione e l’egemonia capitalista si deve confrontare con i movimenti no global (G8 di Genova del 2001), il terrorismo internazionale (Attacco alle torri gemelle del 2001, attentati di Madrid nel 2003, l’attacco a Charlie Hebdo nel 2015, l’attentato al concerto di Ariana Grande nel 2016), i populismi e tutto ciò che è pericolosamente reazionario e che tenta di distruggere le fondamenta dell’ordine costituito e del potere (Plutone), senza contare i disastri ambientali sia come reazione della natura dall’uomo (lo Tsunami in Indonesia del 2004, l’Uragano Katrina del 2005 o il Terremoto di Haiti nel 2010, per citarne alcuni), oppure come disastri che coinvolgono la natura stessa e l’artificio umano (il disastro della centrale di Fukushima nel 2011).
Questa è Eris, l’undicesimo tassello della grande ruota celeste che, come un’anti-Venere (o come una Uber-Lilith, come alcuni amano definirla), sembra indicarci il lato oscuro di tutto ciò che rappresenta la Settima Casa astrologica: la reazione dell’altro. A più di quindici anni dalla sua scoperta, alcuni astrologi hanno pubblicato già i primi testi su di Lei. Rilevanti in tal proposito sono “Discovering Eris” di Keiron LeGrice e “The Tenth Planet” di Henry Seltzer.
Tuttavia, le ricerche astronomiche sembrano dare speranza anche per recuperare il nostro ultimo archetipo, Y o Eolo (come amava chiamarlo Lisa Morpurgo). È di pochi mesi fa infatti la pubblicazione, dopo anni di continue ricerche, di una “Mappa del Tesoro”, sempre dallo scopritore di Eris, Michael E. Brown, in cui concentrare la ricerca di quello che viene attualmente chiamato “Pianeta 9”, un gigante di ghiaccio grande almeno sei volte il pianeta terra, la cui forza gravitazionale sarebbe responsabile dell’alterazione delle orbite ellittiche sia di Plutone che di Eris. Immaginate cosa potrebbe comportare la conferma di questo pianeta per l’astrologia: una vera e propria rivoluzione e l’apertura di un dibattito che confermerebbe definitivamente, seppur con qualche accorgimento archetipico, le teorie di Lisa Morpurgo.
Insomma, non ci resta che vedere cosa accadrà. La scoperta di questo nuovo corpo sembra ormai una questione di pochissimo tempo, a ragione proprio delle avanzate tecnologie di cui disponiamo. Una sua conferma a ridosso di quanto abbiamo appena vissuto con la pandemia globale di Covid19, andrebbe a rafforzare ulteriormente la sua domiciliazione in Vergine e nella Sesta Casa (la salute), portando eventualmente a una revisione proprio dei significati di questo segno zodiacale, proprio come sta avvenendo ora con la Bilancia dopo la scoperta di Eris.
Chissà cosa ne penserebbero i padri dell’astrologia classica se potessero vedere quanto Urano, Nettuno, Plutone, Eris e “forse” Eolo, hanno cambiato e stanno ridisegnando quando era partito originariamente con loro. Ma come loro riuscivano a vedere solo dove arrivava la luce del sole al loro occhio nudo, noi dobbiamo ritenerci fortunati a poter guardare oltre la superficie, oltre la luce apparente dell’Ego, verso quelle aree sepolte della Psiche, in un processo di consapevolezza che è alla base della stessa evoluzione dell’anima.
Melampo Corvolupo