Quando ho trovato questa foto in rete, la copertina della mia “favoletta” (chiamavamo così i libretti di favole che io mia mamma andavamo a comprare tutti i santi giorni quando all’ uscita dall’asilo bisognava passare sotto minaccia di pianto atomico dalla libreria o edicola, e che poi mi facevo leggere e rileggere così tante volte che sapevo tutti testi a memoria, con tanto di pause e cambi di intonazione a seconda dei personaggi)…dicevo, quando l’ho vista, sono andata a prendere il mio e non riconoscevo quali fossero i pasticci fatti a penna e pennarello, i miei si confondevano con quello dei miei nipoti…e la voce narrante di mia mamma, con la mia o quella di mia sorella…la magia dell’infanzia, che ci rende tutti uguali e uniti da qualcosa che troppo spesso si dimentica cosa sia stata.
Magia delle favole di farci dimenticare le restrizioni del tempo, perché nelle fiabe il tempo non esiste. Nemmeno in questa, dove il mitico orsetto dalla maglia ristretta sopra il panciotto paffuto ha la sfrenata passione per il miele e per amici il coniglio Tappo, il tigrotto saltellante Tigro, il maialino Pimpi e la signora Cangu con il piccolo Ro. Il mio preferito era Tappo 🙂
C’era una volta in un bosco un gruppo di buffi amici, che dal 1926 raccontano storie di amicizia ai bambini piccoli e grandi, uniti dalla voglia di credere ancora nelle favole.
WINNIE THE POOH NACQUE tra le pagine del libro di A. A. Milne il 14 OTTOBRE 1926, CON LA BENEVOLA AMICIZIA DEL SEGNO DELLA BILANCIA