Per uno della mia generazione che crede che TFR sia la sigla di un programma di grafica e che il “tempo indeterminato” valga solo nelle promesse di matrimonio, il Customer Care è un bacio sulla fronte, una pacca sulla spalla, un momento di intimità da suggellare con una fotografia di famiglia.
Accadde questo: come ogni anno a primavera, nel mio frigorifero sbocciano le bustine di Somatoline che, accompagnate ad una sana alimentazione e ad una costante attività fisica, promettono di ridurre i centimetri di troppo sulle mie cosce in vista della prova costume. Se poi i centimetri di grasso ti restano più fedeli di un labrador, la Somatoline non si prende alcuna colpa: avrai mal interpretato la sana alimentazione o la costante attività fisica.
Tant’è, ma noi donne siamo cosi: pie adepte dell’anticellulite.
Anche quest’anno appunto ho iniziato per tempo il mio trattamento quotidiano con convinzione discepolare ma, sacrilegio adiposo!, trovavo sollievo durante la giornata soltanto chiudendomi in bagno a darmi grattatine furtive ai cosciotti incremati.
Per giorni ho negato l’evidenza fin quando la grattatina non è diventata per me ossessione ed unica fonte di piacere. Ho compilato allora il format di richiesta d’aiuto sul sito della Manetti & Roberts mentre la mia fede nella magica pozione iniziava a vacillare.
Ebbene ecco: la chiamata avvenne e fu inequivocabile. Una signorina dalla voce calda ed angelica mi ha chiamata (più volte dato che non avevo risposto) per rassicurarmi sul benessere delle mie cosciotte che stavano reagendo perfettamente alla crema e che sarebbero diventate a breve lisce ed affusolate come dopo una milionaria liposuzione.
Questo è bastato alla mia fede per tornare vigorosa e fiera a credere nella Somatoline come rimedio da tutti i mali. E mi gratto senza vergogna alcuna nonostante non sappia che lavoro facesse la signorina che mi ha chiamata e rassicurata ma abbia la certezza che sia pagata dalla Manetti & Roberts stessa.
Questo ci insegna che ancora ed ancora qualsiasi attività di comunicazione e marketing che tocchi il cuore del consumatore farà guardare ai fatti con occhio amorevole ed indulgente. Nulla ha a che fare con l’intelligenza, la conoscenza o l’astuzia perché i primi a farsi coinvolgere da queste attenzioni sono proprio gli studiosi del settore: ricordo la delusione del mio insegnante di marketing perché i Palicao non si scioglievano nel latte come nella pubblicità e la mia prof di storia della pubblicità che aveva abbandonato decenni di Amaro Averna per l’orologio che regalavano col Montenegro…
Siamo umani dal cuore debole e bisognosi di attenzioni… vincerà chi saprà darcene apparentemente gratis.