(liberamente aperto e chiuso sul primo e l’ultimo verso de “L’Orlando Furioso” di Ludovico Ariosto, che rese buffa la sua musa)
Le donne, i cavalier, l’arme e gli amori
Scuotono quel mondo che c’è fuori
E tu lo guardi come dietro a un vetro
Incredulo di quanto sia concreto.
Concediti almeno qualche volta
Di scender tra la folla in giravolta
Ma attenta all’altrui invidia dolorosa
Che fu si altera al mondo e si orgogliosa.