Alla vigilia dell’esame di 5a elementare “Carlo Porta” era per me solo il nome della scuola media che avrei frequentato a Settembre … solo più avanti avrei scoperto che il Porta è stato uno dei massimi esponenti della Milano primo ‘800, una città vivace e culturalmente stimolante, al punto che Stendhal definì gli anni vissuti a Milano come “il più bel tempo della mia vita”.
E fu proprio Stendhal a soprannominare il Porta “le charmant Carline”: per chi volesse farsi un’idea, si può andare a vedere la sua statua in Via Larga, dove un tempo si trovava il Verziere (l’antico mercato ortofrutticolo) della Ninetta del Verzee, considerata da molti il capolavoro letterario del poeta milanese.
Stendhal avrà frequentato la “cameretta” , la cerchia di amici (tutti nomi conosciuti come Berchet, Grossi e Cattaneo) che settimanalmente il Porta ospitava a casa sua per confrontarsi e condividere ideali.
Attraverso la forza rappresentativa del dialetto e del cosiddetto pastiche portiano (linguaggio forte caratterizzato da toni aspri, a tratti triviali) Carlo Porta ha dato vita a grandiosi personaggi popolari (la stessa Ninetta era una prostituta) e a figure ecclesiastiche che incarnano la miseria spirituale di cui parlerà anche Manzoni.
La capacità di lettura dell’animo umano è una dote speciale dei Gemelli del 15 Giugno, che grazie al loro charme riescono a cogliere le sfumature di chi sta loro vicino, conquistandone l’interesse.
CARLO PORTA E’ NATO A MILANO IL 15 GIUGNO 1775 SOTTO IL SENSIBILE SEGNO DEI GEMELLI